venerdì 28 giugno 2013

come confetture di marmellata - coworking a Drama


Il meeting in Grecia serviva per verificare lo stato di avanzamento dei lavori per quanto riguarda i cosiddetti prodotti, ossia i compiti che ciascuna associazione partner deve espletare; si è svolto presso la sede del partner greco Epimelitèrio Dramas, la camera di commercio della cittadina di Drama, non lontano da Salonicco, nella macedonia greca, il giorno 26 marzo 2013.

Il primo intervento, il nostro, ha riguardato la minaccia che senza consegna del prodotto non verrà erogato l’ultimo 20% di finanziamento da parte delle agenzie nazionali; si tratta di circa 5mila euro e il termine è giugno. Sunil, l’inglese, ha proposto che nell’ultimo meeting in Turchia si possano commentare i vari prodotti e modificarli per adattarli e collegarli l’un l’altro. A questo proposito abbiamo discusso privatamente con Seval, la turca, di far durare l’incontro ‘elettrico’ due giorni, in modo da dare tempo e spazio alla discussione.
Mentre girava il foglio firme, si è tenuto un appassionato intervento della legal advisor di Epimeliterio sul fatto che la crisi ha rimesso al centro le necessità delle persone e dunque l’importanza di un modello sociale dell’economia.
Il partner greco Alkis ha poi presentato il proprio prodotto, riguardante i vari portatori di interessi, da individuare pensando alla totalità degli attori presenti sulla scena politico-economica, e da persuadere a prendere parte al nostro eventuale progetto presagendogli i vantaggi conseguenti
Il partner britannico Sunil ha illustrato il proprio prodotto, ossia come creare incontri informali per coinvolgere il mondo degli affari nel proprio progetto.  Loro caratteristica è di essere come jellies, confetture di marmellata, ossia flessibili e strutturati al tempo stesso. Interessanti gli incontri di speed business, per cercare eventuali intese senza perdere tempo; e chiedere agli imprenditori che cosa farebbero di diverso se potessero tornare indietro, sì da far sfruttare la loro esperienza sul campo e farla circolare per interessare nuovi aspiranti. Ha annunciato che faranno 26 mobilità. Anche croati e lettoni ‘sforeranno’ le 24 mobilità di base.
Il partner italiano Giuliana dello studio Crastolla ha presentato un ampio estratto del proprio prodotto sugli aspetti legali del coworking, sono presenti anche due interessanti sezioni su business model (una sorta di parte teorica sul coworking) e sul crowdfunding
Il partner bulgaro Silviya ha spiegato di avere ricevuto solo poche risposte alla sua richiesta di contatto di spazi di coworking nei vari paesi da parte dei partners; per cui farà un lavoro teorico anziché di analisi di questionari, che non ha potuto somministrare.
Il partner polacco Alessandro ha rievocato i mezzi che ha utilizzato finora per aggiornare la comunità degli affari sui nostri incontri e attività: newsletter, blog, facebook, twitter,linkedin. Infine, ha ipotizzato la stesura e somministrazione di un questionario solo online per superare le difficoltà ad ottenere risposte tramite cartaceo o anche via mail.
Dopo un pranzo ad un fast food col gyros ci siamo trasferiti in una sala conferenze con connessione internet e inevitabilmente l’interesse è scemato, tornando i propri pc e smartphone ad avere pieni poteri.
Il partner croato Renata ha annunciato che monterà un video di una decina di minuti tramite le foto e le riprese che ha ottenuto dai partners.
Il partner lettone Uldis ha promesso che entro brevissimo sarà tradotta in inglese la pagina di disseminazione verso le ONG; inoltre ciascun partner dovrà compilare in una sottosezione della pagina una scheda sulle proprie attività. Per quanto riguarda il webinar, ha affittato gratis una piattaforma e sta organizzando per il 19 di aprile.
L’altro partner turco Seval ha somministrato il questionario di valutazione ai coordinatori su questo meeting. Le ho chiesto se voleva altro tempo per somministrare altri questionari su altre mobilità o meeting, ma ha declinato.
In chiusura, Sunil ha presentato la mobilità in UK prossima ventura.
È seguita consegna degli attestati e rinfresco.

lunedì 24 giugno 2013

rigenerazione urbana - coworking a Coventry


La mobilità in UK del progetto Coworking si è tenuta nei giorni 23 e 24 aprile presso il Technopark dell’università di Coventry, vicino Birmingham, ed ha coinvolto 4 esponenti del Rigas: Thomas Pietravalle, Claudia Gugnelli, Gianni Martini, Andrea Brunelli.
Nel primo intervento, Steve Shorthouse ha spiegato l’attività del suo dipartimento universitario (CUE ltd, http://www.coventry.ac.uk/business/coventry-university-group/coventry-university-enterprises-limited/), che si occupa di sfruttare commercialmente i talenti e le competenze settoriali dell’università. Le conoscenze sono soprattutto nell’ingegneria automobilistica, salute e design, utilizzate da un lato rivendendo le conoscenze e i brevetti maturati in università, dall’altro immettendo gli studenti nel mondo del lavoro; quest’ultima meritoria azione è svolta aiutandoli a costituire piccole imprese, dalla fase di pre-incubazione, all’incubazione, alla gestione dell’innovazione.. Da un lato quindi c’è l’università che fa insegnamento e ricerca applicata, dall’altro il parco tecnologico che fa consulenza commerciale e sostegno all’impresa.

Siamo poi andati appena fuori mura a visitare una zona commerciale in decadenza che sta venendo ristrutturata col criterio delle produzioni innovatrici e di qualità, tipo artigianato e design; questo progetto di rigenerazione urbana vede coinvolte le amministrazioni locali a tutti i livelli col concorso economico del Fondo di Sviluppo Regionale dell’UE. Si vuole fare una sorta di enorme emporio dello ‘shopping indipendente’per gli studenti della vicina università, un polo di attrazione della creatività per le nuove tecnologie, comunicazione e design, con eventi settimanali di musica e teatro nell’auditorium da 700 posti, utilizzabile come spazio espositivo per artisti o stilisti; ci sono poi anche zone bar e ristorazione, negozi in affitto anche per un sol giorno ad un costo contenuto per permettere alle nuove leve di presentarsi in modo temporaneo ed autonomo dai grandi marchi del franchising globale (http://www.fargosfordstreet.com/the-vision/fargo-village/). Si stanno ristrutturando anche le case della zona per farci gravitare gli studenti, oltre ai vicini negozi al dettaglio. In pratica, si vuole attirare lo shopping della città ma anche di tutta la regione con prodotti personalizzati e unici, un po’ l’inverso di quanto si fa da noi con Le Befane e i suoi prodotti standardizzati.
Dopo pranzo siamo tornati al technocentre, dove ci hanno presentato la attività svolte nei vari edifici. Prima di tutto il Serious Games Institute (SGI. Tradizionalmente, l’area delle west midlands è stata caratterizzata da aziende attive nel campo della creatività e dei nuovi media, come i videogiochi; il technopark sostiene questo aspetto tramite il SGI, che si occupa di ricerca e sviluppo della realtà virtuale, promuove il suo utilizzo in campi  commerciali non solo di intrattenimento, incoraggia i giovani studenti a costituire imprese in questo settore. In particolare, il ramo applicazioni per cellulari sembra trarre giovamento dalla ‘gamefication’, ma anche l’apprendimento a distanza. Per approfondire vedi http://www.coventry.ac.uk/research/research-directory/computer-science/serious-games-institute/ e http://www.youtube.com/user/sgamesinst
Un altro punto di incontro tra conoscenza e denaro è la salute degli anziani, di cui si occupa l’edificio HDTI (Health Design & Technology Institute, vedi  http://www.coventry.ac.uk/research/research-directory/allied-health/health-design-technology-institute/ ). Come ha illustrato Guy Smallman, si rivolge ad anziani, disabili e malati cronici, non alla chirurgia, creando protesi, stampelle, carrozzine etc su misura e innovativi usando le conoscenze di fisiologia acquisite tramite ricerche ed esperimenti condotti all’università di Coventry. Lo abbiamo anche visitato, in seguito, e c’erano le stampanti 3d per fare i  modellini in scala. Per stimolare la creatività hanno allestito una specie di galleria d’arte alle pareti e all’ingresso; per esempio erano appese stampelle fatte in materiale trasparente con delle frasi sagge scritte su di esse.

L’ICE (Institute for Creative Enterprise) nasce nel 2008, da un lato per sostenere l’imprenditoria locale tenendo gli studenti a Coventry dopo la laurea anzichè disperdere le conoscenze acquisite dirottandole verso Londra come accade attualmente. Ci hanno spiegato che mancava nel coworking iniziale un collegamento tra studenti e imprenditori, che unisse teste e soldi; il technocentre si pone proprio come mediatore tra chi offre e chi è disposto a pagare la conoscenza. Le cifre sono indicative della bontà del progetto: in due anni hanno avviato 31 imprese, aiutato 95 ditte a svilupparsi, piazzato 40 persone in aziende digitali, fornito 35 tirocinii (pagati!), creato una rete di 1500 contatti nel mondo degli affari, sono accreditati come centro di formazione Apple…. utilizzando fondi regionali europei. Per approfondire http://www.coventry.ac.uk/business/institute-for-creative-enterprise/?theme=main
Abbiamo fatto un giro all’università a The Hub, che è contemporaneamente bar, supermercato interno e luogo di relax e lavoro condiviso; torniamo al discorso di creare un ambiente favorevole, creare una mentalità: infatti Sunil dice lo hanno finanziato per abituarli fin da giovani a lavorare assieme; ci sono postazioni stile saletta riunioni, grandi divani, è tutto per piccoli gruppi; ed è frequentabile solo dagli studenti.
Il tema della seconda giornata era  ‘I percorsi di sostegno all’impresa’; Tim Francis, un ragazzino evidentemente neolaureato, vendeva i diritti di proprietà dell’uni per finanziarla; fanno concorsi di idee tra gli studenti e le migliori e vendibili (fanno ricerche di mercato apposta) ricevono consulenza, magari per farle riproporre in forma matura in seguito; la forma iniziale è quella dello spin-out, cioè una sorta di azienda a partecipazione dell’uni (a quota discendente nel tempo e comunque concordata con il neo-imprenditore) per incoraggiare e anche per riprenderci qualche cosa. Tecnicamente uno spin-out dovrebbe essere quando una parte di una azienda si autonomizza dalla casa madre.
Gideon Mass lavora per il dipartimento cittadino dello sviluppo, institute of Applied Enterpreneurship, in modo che le aziende abbiano un impatto socio-economico positivo, quindi non aziende purchessia
Henry Jerwood (smarter working) si occupa di aumentare la produttività delle persone tramite la gestione delle pratiche di lavoro, tecnologie, locali, orari e viaggi
Alex Mauser di Enterprise Europe Network, attivo dal 1995, aiuta le piccole e medie imprese, con una linea diretta sulle varie legislazioni presenti nei paesi dove vogliono svilupparsi le aziende; e seminari su come fare soldi in vari modi, tra cui: cambiamento climatico in Cina, cloud computing, costruzioni ecologiche, combustione ecologica a idrogeno o solare.