martedì 29 maggio 2012
La crescita delle multinazionali
Se compilassimo una graduatoria in cui elenchiamo gli stati in base al prodotto interno lordo e le multinazionali in base al fatturato, troviamo che nei primi 100 posti siedono 44 multinazionali.
Questo è solo uno dei tanti dati che troviamo nella ricerca Top 200 - La crescita del potere delle multinazionali diffusa recentemente dal Centro Nuovo Modello di Sviluppo presieduto da Franco Gesualdi.
Ricerca sulle prime 200 multinazionali (file .pdf)
Personalmente non apprezzo le teorie complottistiche, ma documenti come questo devono far riflettere sullo spaventoso peso politico che poteri economici come questi provocano sull'assetto mondiale.
Basta, mi fermo, ho esaurito le parole grosse.
mercoledì 23 maggio 2012
l'agricoltura biodinamica sostenibilità e qualità alimentare
Incontro con Giorgio Bortolussi
Bottega Diversamente bio - via della Lontra Grotta Rossa di Rimini
lunedi 28 maggio ore 21.00
Per millenni l'uomo si è relazionato con la natura, in un rapporto stretto di condivisione, rispetto e cura., seguendone i ritmi e modellando giorno dopo giorno il paesaggio per trarne nutrimento.
In questo ultimo secolo si è perso questo senso di appartenenza, si è persa la connessione profonda con il sapere contadino che nelle manifestazioni della natura trovava la ragione del suo operare.
I principi dell'agricoltura biodinamica restituiscono senso al lavoro agricolo mettendolo in armonia con la natura e le sue leggi, dove l'uomo torna a essere regista consapevole in un percorso che si proietta nel futuro.
Il rapporto tra uomo e natura si esplicita nel paesaggio. Il primo fu Francesco Petrarca che, in contraddizione con una visione medievale del mondo che separa l'uomo dalla natura e la considera "in preda a demoni", paragona l'esperienza di visitare un luogo celebre per la sua altezza all'elevazione verso la beatitudine. La natura diventa paesaggio visibile, percebile attraverso i sensi, specchio dell'anima umana.
Non è semplice comprendere l'identità di un paesaggio, neanche per le persone che vi risiedono e si impegnano nella salvaguardia. Il paesaggio è dinamico e appare in modo sempre diverso. Rispecchia il confronto della società civile con le condizioni dettate dal mercato globale, dalla politica nazionale o dell'Unione Euripea, ma anche la situazione locale, geografica, ecologica e culturale. La domanda è: come appare un paesaggio che possiamo sostenere?
Oggi il paesaggio non si forma più naturalmente come un tempo. Diventa multiforme e vitale solo se l'uomo interviene in modo consapevole, e questo vale anche per i metodi agricoli ecologici. I paesaggi possono evolvere se la natura viene compresa in modo nuovo, ad esempio dopo un'attenta percezione sensoriale e la riflessione individuale sul proprio modo di pensare e di agire. in agricoltura, l'uomo può essere il custode della diversità, della tipicità e della bellezza della natura e del paesaggio.
Bottega Diversamente bio - via della Lontra Grotta Rossa di Rimini
lunedi 28 maggio ore 21.00
Per millenni l'uomo si è relazionato con la natura, in un rapporto stretto di condivisione, rispetto e cura., seguendone i ritmi e modellando giorno dopo giorno il paesaggio per trarne nutrimento.
In questo ultimo secolo si è perso questo senso di appartenenza, si è persa la connessione profonda con il sapere contadino che nelle manifestazioni della natura trovava la ragione del suo operare.
I principi dell'agricoltura biodinamica restituiscono senso al lavoro agricolo mettendolo in armonia con la natura e le sue leggi, dove l'uomo torna a essere regista consapevole in un percorso che si proietta nel futuro.
Il rapporto tra uomo e natura si esplicita nel paesaggio. Il primo fu Francesco Petrarca che, in contraddizione con una visione medievale del mondo che separa l'uomo dalla natura e la considera "in preda a demoni", paragona l'esperienza di visitare un luogo celebre per la sua altezza all'elevazione verso la beatitudine. La natura diventa paesaggio visibile, percebile attraverso i sensi, specchio dell'anima umana.
Non è semplice comprendere l'identità di un paesaggio, neanche per le persone che vi risiedono e si impegnano nella salvaguardia. Il paesaggio è dinamico e appare in modo sempre diverso. Rispecchia il confronto della società civile con le condizioni dettate dal mercato globale, dalla politica nazionale o dell'Unione Euripea, ma anche la situazione locale, geografica, ecologica e culturale. La domanda è: come appare un paesaggio che possiamo sostenere?
Oggi il paesaggio non si forma più naturalmente come un tempo. Diventa multiforme e vitale solo se l'uomo interviene in modo consapevole, e questo vale anche per i metodi agricoli ecologici. I paesaggi possono evolvere se la natura viene compresa in modo nuovo, ad esempio dopo un'attenta percezione sensoriale e la riflessione individuale sul proprio modo di pensare e di agire. in agricoltura, l'uomo può essere il custode della diversità, della tipicità e della bellezza della natura e del paesaggio.
lunedì 21 maggio 2012
la pasta madre
come rinfrescarla
In una zuppiera capiente, aggiungere alla pasta madre un po’ di acqua.
Mescolate bene con una frusta fino a sciogliere la pasta madre nell’acqua.
Aggiungere la farina bianca fino a raggiungere la stessa consistenza che aveva inizialmente la pasta (deve rimanere comunque morbida).
Della nuova pasta così ottenuta, utilizzarne la quantità necessaria e conservare in frigo la rimanente da utilizzare nelle successive rigenerazioni.
La pasta madre si conserva in frigorifero e deve essere rinfrescata almeno una volta a settimana.
La pasta madre si rinfresca sempre con la farina bianca.
Se nelle preparazioni si preferisce utilizzare farine diverse (es. farro, integrale, ecc…), queste vanno aggiunte successivamente negli impasti di base.
fare la pizza
Ingredienti per il pre-impasto :
250 gr. pasta madre
175 gr. di farina
75 gr. acqua a temperatura ambiente
Mescolare bene la pasta madre con l’acqua, poi aggiungere la farina.
Con questo procedimento si prepara il pre- impasto almeno 5 ore prima.
ingredienti per l’impasto:
10 gr. di sale
75 gr. di olio di girasole
550 gr. di farina a piacere (es. farro, kamut, integrale, ecc…)
150 gr. di acqua tiepida
Trascorse 5 ore dalla preparazione del pre-impasto, aggiungere l’acqua dove è stato sciolto il sale, l’olio e mescolare bene con la frusta. Aggiungere quindi la farina e impastare tutto molto bene. Stendere l’impasto nelle teglie e lasciare
lievitare almeno 2 ore, quindi farcire la pizza a piacere.
Cuocere in forno a 180/200° per circa 20 minuti.
martedì 15 maggio 2012
griffin e il pollo
Le radici economiche - alla
base dello scontro tra specie umana e avicola - e i danni che questo
crea per l’umanità, sono metaforicamente illustrati in questo
efficace cartone animato.
martedì 8 maggio 2012
istanbul - report Han 38
Abbiamo
visitato uno dei due posti di coworking di Istanbul, situato nel
quartiere di Karakoy, appena passato il ponte di Galata.
Si trova in
una zona vissuta soprattutto dalla popolazione locale e abbastanza
malmessa, al centro di un processo di ristrutturazione guidato dal
Comune per ridargli valore e farne un’area ad uso delle grandi
imprese, che dovrebbero subentrare alla presente e tradizionale rete
di piccoli rivenditori di ferramenta.
Come in altri casi di città
europee, gli artisti sono andati a risiedere in queste aeree poco
care cambiandone la conformazione e ad oggi ci sono circa una
quindicina di gallerie d’arte che espongono opere di progettisti e
designer in ascesa.
In questo contesto si
situa il coworking da noi visitato, che attualmente ospita 2
architetti e 2 ingegneri informatici, con lo scopo di creare una
piccola comunità di giovani professionisti, fotografi, artisti, e
designer che interagiscano in modo creativo: ci è stato fatto
l’esempio dello sviluppo di piattaforme di ambienti tridimensionali
per videogiochi, da parte degli attuali coworkers. Le due
‘architette’ sono turche, giovani allieve di un professionista
pare piuttosto conosciuto nella capitale; i due ingegneri informatici
sono europei.
Esiste una rete sociale che permette al gestore del
posto, un californiano sulla trentina, di selezionare coloro che
vorrebbe facessero parte del suo progetto. Il tempo minimo di affitto
del posto è stato da lui fissato a tre mesi, termine temporale sotto
il quale ritiene non sia possibile creare un senso di comunità.
In ogni caso, l’esperienza è piuttosto recente: è solo da 15 mesi che esiste questa sede. L’anno precedente il posto è stato utilizzato da altre 4 persone, anche loro di diverse nazionalità, turca ed europea, mentre i nuovi affittuari sono lì dall’inizio dell’anno corrente. Il lavoro del californiano è più di mediatore: da un lato prende in affitto il posto e lo ‘sub-affitta’ai professionisti, dall’altro lavora nella creazione di una comunità nella zona, che tra l’altro sta sviluppando anche bar di stile e con macchine da caffè italiano come ritrovo per giovani professionisti cosmopoliti e dotati di i-phone e minicomputer professionali.
In ogni caso, l’esperienza è piuttosto recente: è solo da 15 mesi che esiste questa sede. L’anno precedente il posto è stato utilizzato da altre 4 persone, anche loro di diverse nazionalità, turca ed europea, mentre i nuovi affittuari sono lì dall’inizio dell’anno corrente. Il lavoro del californiano è più di mediatore: da un lato prende in affitto il posto e lo ‘sub-affitta’ai professionisti, dall’altro lavora nella creazione di una comunità nella zona, che tra l’altro sta sviluppando anche bar di stile e con macchine da caffè italiano come ritrovo per giovani professionisti cosmopoliti e dotati di i-phone e minicomputer professionali.
Il posto affittato è su
tre piani: al primo sta James, il californiano; al secondo i
professionisti, cui viene fornito solo tavolone e sedie, per cui gli
strumenti di lavoro sono di proprietà dei coworkers, al terzo una
sala riunioni con un altro tavolo.
In totale, secondo il sito web,
che tuttavia appare poco curato - è stato fatto in mezz’ora- 120
metri quadrati. Pare che l’altro posto di coworking a Istanbul non
sia troppo riuscito e solo questo funzioni: lo ha detto James e in
effetti il referente dell’altro posto non è stato troppo pronto a
rispondere alle mie mail né a capirne il significato.
Secondo Claudia, il
posto, oltre ad essere spartano, pareva anche poco pulito, quindi
forse non veniva nemmeno offerto il servizio di pulizia.
L’integrazione con l’ambiente circostante appare comunque buona,
nel senso che è conosciuto nella zona e pare sia parte della lotta
che i residenti stanno facendo per non essere estraniati dalla zona
dal progetto del comune, teso a soppiantarne le piccole imprese e le
piccole case, che vengono comprate e affittate per non farle
abbattere.
Il posto visitato appare
innovativo nel concetto di organizzazione del lavoro e di
collaborazione tra diversi professionisti, rispetto all'idea di
coworking è un pò limitato nell'accoglienza di persone esterne
che necessitano di una postazione saltuaria. Essendoci persone
'fisse' ci si aspetterebbe un luogo fisico più accogliente e
'personalizzato', invece gli arredi sono al minimo indispensabile e
la manutenzione è trascurata.
Trattandosi comunque di un
quartiere in veloce cambiamento non è detto che tra un anno la
situazione non sia già migliorata.
lunedì 7 maggio 2012
segnali da youtube - terra reloaded
Terra reloaded è una
produzione del 'think tank' di Beppe Grillo e risale al 2008; consta
di esaurienti interviste a stimati ecologisti come Lester Brown,
economisti come il nobel Joseph Stiglitz, sociologi come Jeremy Rifkin
e altri. Dura circa un'ora e tratta in modo chiaro di come
l'impellenza di passare ad un'era post-petrolifera sia sostenuta da
vari argomenti: il suo aumento di prezzo porterà ad una inflazione
generalizzata del costo del cibo, che colpirà tutti e soprattutto i
più deboli; il suo consumo aggrava il cambiamento climatico, che
porterà a sommergere le città sulla costa e a prosciugare i fiumi
ora alimentati dai ghiacciai di montagna. Tra le energie alternative
il nucleare è pericoloso, costoso, inquinante; i biocarburanti sono
insostenibili economicamente ed ecologicamente, dovendo abbattere le
foreste. Le rinnovabili come solare, eolico, geotermico, moto ondoso
e biomasse sono la soluzione, che richiede tuttavia un ripensamento
complessivo degli stili di vita, di produzione e riproduzione,
prefigurando una 'politica della biosfera' che tenga conto
dell'impatto sull'ambiente delle nostre azioni. Tra queste, riveste
grande importanza l'alimentazione mediante cibo locale, biologico,
sostenibile, le cui ragioni vengono chiarite in modo semplice e
comprensibile, concludendo con lo slogan 'Vota con la tua
forchetta!'.
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