La mobilità in UK del progetto
Coworking si è tenuta nei giorni 23 e 24 aprile presso il Technopark
dell’università di Coventry, vicino Birmingham, ed ha coinvolto 4 esponenti del
Rigas: Thomas Pietravalle, Claudia Gugnelli, Gianni Martini, Andrea Brunelli.
Nel primo intervento, Steve
Shorthouse ha spiegato l’attività del suo dipartimento universitario (CUE ltd, http://www.coventry.ac.uk/business/coventry-university-group/coventry-university-enterprises-limited/),
che si occupa di sfruttare commercialmente i talenti e le competenze settoriali
dell’università. Le conoscenze sono soprattutto nell’ingegneria automobilistica,
salute e design, utilizzate da un lato rivendendo le conoscenze e i brevetti maturati
in università, dall’altro immettendo gli studenti nel mondo del lavoro; quest’ultima
meritoria azione è svolta aiutandoli a costituire piccole imprese, dalla fase
di pre-incubazione, all’incubazione, alla gestione dell’innovazione.. Da un
lato quindi c’è l’università che fa insegnamento e ricerca applicata,
dall’altro il parco tecnologico che fa consulenza commerciale e sostegno
all’impresa.
Siamo poi andati appena fuori
mura a visitare una zona commerciale in decadenza che sta venendo ristrutturata
col criterio delle produzioni innovatrici e di qualità, tipo artigianato e
design; questo progetto di rigenerazione urbana vede coinvolte le
amministrazioni locali a tutti i livelli col concorso economico del Fondo di
Sviluppo Regionale dell’UE. Si vuole fare una sorta di enorme emporio dello
‘shopping indipendente’per gli studenti della vicina università, un polo di
attrazione della creatività per le nuove tecnologie, comunicazione e design,
con eventi settimanali di musica e teatro nell’auditorium da 700 posti,
utilizzabile come spazio espositivo per artisti o stilisti; ci sono poi anche
zone bar e ristorazione, negozi in affitto anche per un sol giorno ad un costo
contenuto per permettere alle nuove leve di presentarsi in modo temporaneo ed
autonomo dai grandi marchi del franchising globale (http://www.fargosfordstreet.com/the-vision/fargo-village/).
Si stanno ristrutturando anche le case della zona per farci gravitare gli
studenti, oltre ai vicini negozi al dettaglio. In pratica, si vuole attirare lo
shopping della città ma anche di tutta la regione con prodotti personalizzati e
unici, un po’ l’inverso di quanto si fa da noi con Le Befane e i suoi prodotti
standardizzati.
Dopo pranzo siamo tornati al
technocentre, dove ci hanno presentato la attività svolte nei vari edifici.
Prima di tutto il Serious Games Institute (SGI. Tradizionalmente, l’area delle
west midlands è stata caratterizzata da aziende attive nel campo della
creatività e dei nuovi media, come i videogiochi; il technopark sostiene questo
aspetto tramite il SGI, che si occupa di ricerca e sviluppo della realtà
virtuale, promuove il suo utilizzo in campi commerciali non solo di intrattenimento, incoraggia i
giovani studenti a costituire imprese in questo settore. In particolare, il
ramo applicazioni per cellulari sembra trarre giovamento dalla ‘gamefication’,
ma anche l’apprendimento a distanza. Per approfondire vedi http://www.coventry.ac.uk/research/research-directory/computer-science/serious-games-institute/
e http://www.youtube.com/user/sgamesinst
Un altro punto di incontro tra
conoscenza e denaro è la salute degli anziani, di cui si occupa l’edificio HDTI
(Health Design & Technology Institute, vedi http://www.coventry.ac.uk/research/research-directory/allied-health/health-design-technology-institute/
). Come ha illustrato Guy Smallman, si rivolge ad anziani, disabili e malati
cronici, non alla chirurgia, creando protesi, stampelle, carrozzine etc su
misura e innovativi usando le conoscenze di fisiologia acquisite tramite
ricerche ed esperimenti condotti all’università di Coventry. Lo abbiamo anche
visitato, in seguito, e c’erano le stampanti 3d per fare i modellini in scala. Per stimolare la
creatività hanno allestito una specie di galleria d’arte alle pareti e
all’ingresso; per esempio erano appese stampelle fatte in materiale trasparente
con delle frasi sagge scritte su di esse.
L’ICE
(Institute for Creative Enterprise) nasce nel 2008, da un lato per sostenere
l’imprenditoria locale tenendo gli studenti a Coventry dopo la laurea anzichè
disperdere le conoscenze acquisite dirottandole verso Londra come accade
attualmente. Ci hanno spiegato che mancava nel coworking iniziale un
collegamento tra studenti e imprenditori, che unisse teste e soldi; il
technocentre si pone proprio come mediatore tra chi offre e chi è disposto a
pagare la conoscenza. Le cifre sono indicative della bontà del progetto: in due
anni hanno avviato 31 imprese, aiutato 95 ditte a svilupparsi, piazzato 40
persone in aziende digitali, fornito 35 tirocinii (pagati!), creato una rete di
1500 contatti nel mondo degli affari, sono accreditati come centro di
formazione Apple…. utilizzando fondi regionali europei. Per approfondire http://www.coventry.ac.uk/business/institute-for-creative-enterprise/?theme=main
Abbiamo fatto un giro all’università
a The Hub, che è contemporaneamente bar, supermercato interno e luogo di relax
e lavoro condiviso; torniamo al discorso di creare un ambiente favorevole,
creare una mentalità: infatti Sunil dice lo hanno finanziato per abituarli fin
da giovani a lavorare assieme; ci sono postazioni stile saletta riunioni,
grandi divani, è tutto per piccoli gruppi; ed è frequentabile solo dagli
studenti.
Il tema della seconda giornata
era ‘I percorsi di sostegno
all’impresa’; Tim Francis, un ragazzino evidentemente neolaureato, vendeva i
diritti di proprietà dell’uni per finanziarla; fanno concorsi di idee tra gli
studenti e le migliori e vendibili (fanno ricerche di mercato apposta) ricevono
consulenza, magari per farle riproporre in forma matura in seguito; la forma iniziale
è quella dello spin-out, cioè una sorta di azienda a partecipazione dell’uni (a
quota discendente nel tempo e comunque concordata con il neo-imprenditore) per
incoraggiare e anche per riprenderci qualche cosa. Tecnicamente uno spin-out
dovrebbe essere quando una parte di una azienda si autonomizza dalla casa madre.
Gideon Mass lavora per il
dipartimento cittadino dello sviluppo, institute of Applied Enterpreneurship,
in modo che le aziende abbiano un impatto socio-economico positivo, quindi non
aziende purchessia
Henry Jerwood (smarter working) si
occupa di aumentare la produttività delle persone tramite la gestione delle
pratiche di lavoro, tecnologie, locali, orari e viaggi
Alex Mauser di Enterprise Europe
Network, attivo dal 1995, aiuta le piccole e medie imprese, con una linea
diretta sulle varie legislazioni presenti nei paesi dove vogliono svilupparsi
le aziende; e seminari su come fare soldi in vari modi, tra cui: cambiamento
climatico in Cina, cloud computing, costruzioni ecologiche, combustione
ecologica a idrogeno o solare.
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