lunedì 24 giugno 2013

rigenerazione urbana - coworking a Coventry


La mobilità in UK del progetto Coworking si è tenuta nei giorni 23 e 24 aprile presso il Technopark dell’università di Coventry, vicino Birmingham, ed ha coinvolto 4 esponenti del Rigas: Thomas Pietravalle, Claudia Gugnelli, Gianni Martini, Andrea Brunelli.
Nel primo intervento, Steve Shorthouse ha spiegato l’attività del suo dipartimento universitario (CUE ltd, http://www.coventry.ac.uk/business/coventry-university-group/coventry-university-enterprises-limited/), che si occupa di sfruttare commercialmente i talenti e le competenze settoriali dell’università. Le conoscenze sono soprattutto nell’ingegneria automobilistica, salute e design, utilizzate da un lato rivendendo le conoscenze e i brevetti maturati in università, dall’altro immettendo gli studenti nel mondo del lavoro; quest’ultima meritoria azione è svolta aiutandoli a costituire piccole imprese, dalla fase di pre-incubazione, all’incubazione, alla gestione dell’innovazione.. Da un lato quindi c’è l’università che fa insegnamento e ricerca applicata, dall’altro il parco tecnologico che fa consulenza commerciale e sostegno all’impresa.

Siamo poi andati appena fuori mura a visitare una zona commerciale in decadenza che sta venendo ristrutturata col criterio delle produzioni innovatrici e di qualità, tipo artigianato e design; questo progetto di rigenerazione urbana vede coinvolte le amministrazioni locali a tutti i livelli col concorso economico del Fondo di Sviluppo Regionale dell’UE. Si vuole fare una sorta di enorme emporio dello ‘shopping indipendente’per gli studenti della vicina università, un polo di attrazione della creatività per le nuove tecnologie, comunicazione e design, con eventi settimanali di musica e teatro nell’auditorium da 700 posti, utilizzabile come spazio espositivo per artisti o stilisti; ci sono poi anche zone bar e ristorazione, negozi in affitto anche per un sol giorno ad un costo contenuto per permettere alle nuove leve di presentarsi in modo temporaneo ed autonomo dai grandi marchi del franchising globale (http://www.fargosfordstreet.com/the-vision/fargo-village/). Si stanno ristrutturando anche le case della zona per farci gravitare gli studenti, oltre ai vicini negozi al dettaglio. In pratica, si vuole attirare lo shopping della città ma anche di tutta la regione con prodotti personalizzati e unici, un po’ l’inverso di quanto si fa da noi con Le Befane e i suoi prodotti standardizzati.
Dopo pranzo siamo tornati al technocentre, dove ci hanno presentato la attività svolte nei vari edifici. Prima di tutto il Serious Games Institute (SGI. Tradizionalmente, l’area delle west midlands è stata caratterizzata da aziende attive nel campo della creatività e dei nuovi media, come i videogiochi; il technopark sostiene questo aspetto tramite il SGI, che si occupa di ricerca e sviluppo della realtà virtuale, promuove il suo utilizzo in campi  commerciali non solo di intrattenimento, incoraggia i giovani studenti a costituire imprese in questo settore. In particolare, il ramo applicazioni per cellulari sembra trarre giovamento dalla ‘gamefication’, ma anche l’apprendimento a distanza. Per approfondire vedi http://www.coventry.ac.uk/research/research-directory/computer-science/serious-games-institute/ e http://www.youtube.com/user/sgamesinst
Un altro punto di incontro tra conoscenza e denaro è la salute degli anziani, di cui si occupa l’edificio HDTI (Health Design & Technology Institute, vedi  http://www.coventry.ac.uk/research/research-directory/allied-health/health-design-technology-institute/ ). Come ha illustrato Guy Smallman, si rivolge ad anziani, disabili e malati cronici, non alla chirurgia, creando protesi, stampelle, carrozzine etc su misura e innovativi usando le conoscenze di fisiologia acquisite tramite ricerche ed esperimenti condotti all’università di Coventry. Lo abbiamo anche visitato, in seguito, e c’erano le stampanti 3d per fare i  modellini in scala. Per stimolare la creatività hanno allestito una specie di galleria d’arte alle pareti e all’ingresso; per esempio erano appese stampelle fatte in materiale trasparente con delle frasi sagge scritte su di esse.

L’ICE (Institute for Creative Enterprise) nasce nel 2008, da un lato per sostenere l’imprenditoria locale tenendo gli studenti a Coventry dopo la laurea anzichè disperdere le conoscenze acquisite dirottandole verso Londra come accade attualmente. Ci hanno spiegato che mancava nel coworking iniziale un collegamento tra studenti e imprenditori, che unisse teste e soldi; il technocentre si pone proprio come mediatore tra chi offre e chi è disposto a pagare la conoscenza. Le cifre sono indicative della bontà del progetto: in due anni hanno avviato 31 imprese, aiutato 95 ditte a svilupparsi, piazzato 40 persone in aziende digitali, fornito 35 tirocinii (pagati!), creato una rete di 1500 contatti nel mondo degli affari, sono accreditati come centro di formazione Apple…. utilizzando fondi regionali europei. Per approfondire http://www.coventry.ac.uk/business/institute-for-creative-enterprise/?theme=main
Abbiamo fatto un giro all’università a The Hub, che è contemporaneamente bar, supermercato interno e luogo di relax e lavoro condiviso; torniamo al discorso di creare un ambiente favorevole, creare una mentalità: infatti Sunil dice lo hanno finanziato per abituarli fin da giovani a lavorare assieme; ci sono postazioni stile saletta riunioni, grandi divani, è tutto per piccoli gruppi; ed è frequentabile solo dagli studenti.
Il tema della seconda giornata era  ‘I percorsi di sostegno all’impresa’; Tim Francis, un ragazzino evidentemente neolaureato, vendeva i diritti di proprietà dell’uni per finanziarla; fanno concorsi di idee tra gli studenti e le migliori e vendibili (fanno ricerche di mercato apposta) ricevono consulenza, magari per farle riproporre in forma matura in seguito; la forma iniziale è quella dello spin-out, cioè una sorta di azienda a partecipazione dell’uni (a quota discendente nel tempo e comunque concordata con il neo-imprenditore) per incoraggiare e anche per riprenderci qualche cosa. Tecnicamente uno spin-out dovrebbe essere quando una parte di una azienda si autonomizza dalla casa madre.
Gideon Mass lavora per il dipartimento cittadino dello sviluppo, institute of Applied Enterpreneurship, in modo che le aziende abbiano un impatto socio-economico positivo, quindi non aziende purchessia
Henry Jerwood (smarter working) si occupa di aumentare la produttività delle persone tramite la gestione delle pratiche di lavoro, tecnologie, locali, orari e viaggi
Alex Mauser di Enterprise Europe Network, attivo dal 1995, aiuta le piccole e medie imprese, con una linea diretta sulle varie legislazioni presenti nei paesi dove vogliono svilupparsi le aziende; e seminari su come fare soldi in vari modi, tra cui: cambiamento climatico in Cina, cloud computing, costruzioni ecologiche, combustione ecologica a idrogeno o solare.



Nessun commento:

Posta un commento